Ecco qui la lista grammaticale creata da SARY:
Sostantivo --> Viaggio allucinante (Isaac Asimov)
Aggettivo --> Norwegian wood (Haruki Murakami)
Articolo --> La banda dei brocchi (Jonathan Coe)
Verbo --> Io sono di legno (Giulia Carcasi)
Avverbio --> I quasi adatti (Peter Høeg)
Numerali --> Mattatoio N.5 (Kurt Vonnegut)
Pronome --> A ciascuono il suo (Leonardo Sciascia)
Preposizione --> Il fantasma di Canterville (Oscar Wilde)
Congiunzione --> Il prodigioso Maurice e i suoi geniali roditori (Terry Pratchett)
Interiezione --> Quando tutte le donne del mondo... di (Simone de Beauvoir)
mercoledì 23 settembre 2009
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4 commenti:
Il fantasma di Canterville di Oscar Wilde
Racconto breve e scorrevole. Wilde mi piace per il suo stile, perchè le sue storie si leggono così bene, eppure non scadono nella semplicità.
Il fantasma di Canterville racconta la storia di una famiglia americana che si installa in una villa inglese e del conseguente scontro fra il Nuovo Mondo americano e l'aristocrazia inglese col suo snobismo.
E' una storia dolce, che credo si possa leggere con piacere a qualsiasi età.
La banda dei brocchi di Coe
Ultimamente sto leggendo dei gran bei libri, devo ammetterlo, non sto seguendo nessun percorso, anzi devo ammettere che molto spesso la mia è una scelta quasi casuale. Capito in biblioteca e prendo un libro, sbircio nella libreria dei miei e scelgo un libro, in libreria ce ne sono talmente tanti che vorrei leggere che la scelta alla fine resta sempre un po' casuale.
Devo ammettere anche che non mi aspettavo quello che ho trovato in questo libro, forse pensavo che fosse più leggero, più divertente. La banda dei brocchi è scritto bene, senza essere pesante, è acuto, ma non è divertente.
E' uno spaccato vivido e impressionante dell'Inghilterra negli anni '70, di un'epoca marrone, eppure così piena di cambiamenti e di consapevolezze.
I "brocchi" non sono dei ragazzini simpatici con i quali passare qualche ora, sono delle persone complicate, che compiono delle scelte, che vivono una vita che non sembra neanche un romanzo.
C'è qualcosa di terribilmente agghiacciante e al tempo stesso consolatorio nella loro storia, la storia di tante piccole vite, di tante piccole felicità e infelicità, circondate e sballottate dagli eventi, ma comunque isole a parte.
Possiamo essere felici anche quando tutto va a puttane, possiamo essere così egoisti e umani da vedere che il nostro paese (il nostro mondo!) non va e continuare ogni giorno a vivere e a godere delle cose belle. Possiamo lottare e accorgerci che non servirà e continuare a lottare. Possiamo anche rassegnarci. Tutto continua, senza la parola fine.
(SaRy, aNobii)
Viaggio allucinante di Asimov
Viaggio allucinante è stata una delusione.
Probabilmente il film è molto meglio del libro, che ci tengo a precisare ha vari autori.
L'idea di partenza, un viaggio all'interno del corpo umano, mi sembrava molto interessante, ma la storia non è stata sviluppata altrettanto bene.
L'ho trovata priva di sostanza, oltre che di morale (i "buoni" scoprono la formula che li porterà probabilmente alla distruzione del mondo attraverso un'ennesima guerra).
Sicuramente Asimov merita altre possibilità.
(SaRy, aNobii)
Io sono di legno di Giulia Carcasi
Mi sono ritrovata nelle riflessioni di Mia.
"Io non vorrei essere Mia, vorrei essere di qualcuno, sapere di appartenergli e non muovermi da lì".
Una bella storia, tutto qui.
"...quella voglia di fregare il tempo, di guardare che intorno tutto crolla ma noi ce la faremo a restare in piedi".
(SaRy, aNobii)
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